Episodio 8: Il Capturing - Cattura l’istante!
Trascrizione
In questo episodio proseguiamo con le tecniche di addestramento, ma con un approccio completamente diverso rispetto all’episodio sul luring. Oggi esploreremo il mondo del capturing. Avete presente quei momenti in cui il vostro cane fa qualcosa di adorabile e voi pensate: “Magari potesse farlo a comando”? Ecco, il capturing è esattamente la risposta a questo desiderio.
È un po’ come essere fotografi della vita canina: invece di creare la scena, aspettiamo pazientemente il momento perfetto e clic! Lo catturiamo. Ma vediamo insieme di cosa si tratta realmente. Il capturing è un metodo di apprendimento basato sul cogliere, o catturare appunto, l’istante in cui il cane esegue spontaneamente un comportamento che vorremmo insegnargli.
Non stiamo guidando fisicamente il cane come nel luring, ma stiamo aspettando che faccia qualcosa di sua iniziativa per poi dirgli: “Ecco, proprio questo è quello che volevo”. Avete presente quelle fotografie nate da un tempismo perfetto? Come l’immagine del Cristo Redentore che sembra sorreggere la luna, un calciatore che colpisce il sole o una ragazza che, camminando, si allinea perfettamente con un murales che le regala un paio d’ali?
Scatti così non sono casuali. Sono il frutto di pazienza, occhio attento e momento giusto. Lo stesso vale per il capturing. Vi faccio un esempio pratico. Immaginate che durante il gioco una pallina finisca tra il divano e il tavolino. Il vostro cane, dopo averla recuperata, inizia a camminare all’indietro per uscire da quel posto stretto.
Ecco, quello è il momento perfetto per catturare il comportamento di camminata all’indietro e iniziare così a metterlo sotto comando. Pensate a quante volte il vostro cane fa cose buffe o utili spontaneamente: gira su se stesso quando è eccitato, abbaia quando sente un rumore particolare, si stende quando è rilassato. Tutti questi comportamenti possono essere catturati e trasformati in comandi.
Ma perché scegliere il capturing come metodo di addestramento? Beh, ci sono diverse ragioni. Prima di tutto, il capturing può essere particolarmente utile per quei cani che ripetono spontaneamente comportamenti semplici, come il “seduto” o il “terra”.
Se il vostro cane si siede spesso da solo, perché non approfittarne per insegnargli il comando “seduto”? Inoltre è un metodo fantastico per insegnare comportamenti più complessi che sarebbero più macchinosi da indurre con il luring. Pensate a comandi come il camminare all’indietro, il toccare con la zampa un oggetto o l’abbaiare a comando.
Non è facile guidare fisicamente un cane a fare queste cose, ma se le fa già spontaneamente si tratta di tutta un’altra storia. In alcuni casi il capturing può sostituire completamente il luring per l’insegnamento di determinati comportamenti, soprattutto con quei cani che sono meno motivati dal cibo oppure che tendono a stressarsi quando vengono guidati fisicamente.
Ma c’è un vantaggio che amo particolarmente del capturing: stimola il cane mentalmente. Perché vedete, usando questo metodo, il vostro cane dovrà concentrarsi per capire quale comportamento gli ha fatto ottenere il premio.
Vediamo ora come funziona concretamente il capturing. Il principio base è molto semplice, ma richiede un po’ di preparazione e soprattutto tanta pazienza.
Il capturing si basa principalmente sull’uso di quello che chiamiamo marker. Può essere una marker word, cioè una parola chiave come “yes” o “bravo”, oppure un suono prodotto da uno strumento che molti educatori cinofili conoscono bene: il clicker. Per chi non lo conoscesse, il clicker è un piccolo dispositivo che produce un suono secco e distintivo quando premuto.
È come dire al cane che quello che sta facendo proprio in quel momento è la cosa giusta. Ma non preoccupatevi se non avete un clicker a portata di mano: il capturing può funzionare benissimo anche con elogi ben marcati. L’importante è che il segnale sia chiaro, breve e sempre lo stesso.
Il procedimento è questo: ogni volta che il cane esegue il comportamento desiderato, voi lo segnalate immediatamente, con una parola chiave o il clic, e poi lo premiate.
Nonostante sia un metodo di apprendimento facile da applicare, richiede comunque un certo impegno. Infatti è necessaria una costante osservazione del cane, perché dovete essere pronti a cogliere l’attimo. Il tempismo è cruciale. E poi avrete bisogno di tempo da dedicare e costanza. Dopotutto, anche Roma non è stata costruita in un giorno.
Sapevate che il capturing viene utilizzato anche nella ricerca di persone scomparse? I cani da soccorso sono addestrati a segnalare il ritrovamento di un figurante con comportamenti specifici e, in alcuni casi, questi comportamenti vengono catturati e rinforzati. Lo stesso vale per i cani antidroga e quelli da ricerca esplosivi.
Ma torniamo al nostro addestramento e vediamo insieme, passo dopo passo, come applicare il capturing con il vostro cane.
La prima cosa da fare è identificare il comportamento spontaneo che volete mettere sotto comando. Potrebbe essere qualcosa di semplice, come sedersi, o qualcosa di più complesso, come rotolarsi. L’importante è che sia un comportamento che il vostro cane esegue regolarmente di sua spontanea volontà.
Una volta identificato il comportamento, scegliete una parola chiave o il clicker e un premio adeguato. Il premio può essere cibo, gioco o anche solo un rinforzo sociale, come coccole e complimenti, a seconda di ciò che motiva maggiormente il vostro cane.
Ricordate, ogni cane è diverso. Lily farebbe capriole per un pezzetto di pollo, mentre altri cani preferirebbero giocare con la pallina o ricevere una gratificazione sociale.
Il secondo passo è iniziare a rinforzare il comportamento spontaneo. Ogni volta che il vostro cane lo esegue, usate immediatamente la parola chiave o il clic e poi premiatelo.
La sequenza in questa fase è: comportamento del cane, suono chiave, premio. Questa fase richiede molta pazienza. All’inizio potreste dover aspettare a lungo prima che il vostro cane esegua il comportamento desiderato. Non fissatelo troppo intensamente, però: i cani sono sensibili al nostro linguaggio corporeo e potrebbero sentirsi a disagio se li osserviamo come falchi in agguato.
Il terzo passo arriva quando notate che il cane inizia a ripetere il comportamento più volte di seguito. È quello il momento di introdurre il comando vocale. Appena vedete che sta per eseguire il comportamento, pronunciate il comando vocale che avete scelto, subito seguito dalla parola chiave o dal clic, e premiate una volta terminato il comportamento.
La sequenza ora diventa: comportamento + comando vocale, clicco parola chiave, premio. Questa è una fase molto delicata: stiamo essenzialmente dicendo al cane che quello che sta facendo si chiama in quel modo.
Il quarto e ultimo passo è testare l’associazione. Dopo diverse ripetizioni, provate a dare il comando prima che il vostro cane esegua il comportamento spontaneamente.
Se lo fa, premiatelo con entusiasmo. Se non lo fa, non preoccupatevi: tornate semplicemente alla fase precedente e continuate a rafforzare l’associazione.
A questo punto è importante fare un’osservazione. Nel capturing, la fase in cui l’emissione del comportamento precede il comando vocale è meno efficace rispetto alla sequenza utilizzata in altri metodi, dove diamo prima il comando vocale e poi il cane esegue il comportamento. Questo significa che il processo di apprendimento con il capturing sarà generalmente più lungo, ma comunque efficace.
Tuttavia, c’è un aspetto interessante da considerare. Nella fase in cui diamo il comando vocale e aspettiamo una risposta, il cane potrebbe iniziare a proporre vari comportamenti appresi fino a trovare quello corretto. In questa fase, quindi, il cane inizia a fare tutta una serie di ragionamenti, prove ed errori per trovare il movimento corretto da fare per essere premiato.
Questo meccanismo di problem solving può giocare a nostro favore, ma bisogna fare molta attenzione a monitorare lo stato emotivo del cane per evitare livelli di stress eccessivi. Alcuni cani adorano questo tipo di sfide mentali, altri, più insicuri, potrebbero trovarlo frustrante.
Ecco perché il capturing è un processo di apprendimento che può essere più lento rispetto al luring. Non stiamo insegnando direttamente al cane come raggiungere il risultato, ma glielo lasciamo fare spontaneamente.
Parliamo ora di alcune accortezze importanti da tenere a mente quando si usa il capturing. Prima di tutto, prestate molta attenzione ai segnali del vostro cane per cogliere il comportamento spontaneo nel momento esatto in cui avviene. Il timing è cruciale: se marcate troppo tardi, rischiate di rinforzare un comportamento diverso da quello desiderato.
Immaginate di voler catturare il momento in cui il vostro cane si siede, ma cliccate quando si è già alzato. Il vostro cane potrebbe pensare che è proprio il rimanere in piedi che gli state chiedendo.
E poi, non abbiate fretta nel passaggio alla fase successiva. Il cane deve capire chiaramente cosa gli stiamo chiedendo prima di procedere.
La fretta è nemica dell’apprendimento, sia per noi umani che per i nostri amici a quattro zampe.
Infine, ricordatevi sempre che ogni cane ha i suoi tempi. Alcuni potrebbero associare rapidamente il comando al comportamento, altri potrebbero aver bisogno di molte più ripetizioni.
Vediamo ora alcuni errori comuni da evitare quando si utilizza il metodo del capturing.
Il primo errore, e forse il più comune, è fare l’avvoltoio. Sapete, quel momento in cui vi mettete a fissare intensamente il vostro cane con il clicker in mano, in attesa che faccia esattamente ciò che volete.
Beh, questo nostro comportamento può generare stress nel cane, impedendo la manifestazione naturale del comportamento che stiamo cercando di catturare. I cani sono molto sensibili ai nostri stati d’animo e al nostro linguaggio corporeo. Se ci percepiscono tesi o ansiosi, potrebbero diventarlo anche loro.
Invece di fissare il vostro cane come un predatore, cercate di creare un’atmosfera rilassata. Fate altre cose, leggete un libro, guardate la tv, ma tenete sempre un occhio sul cane e il clicker a portata di mano.
Il secondo errore è avere troppa fretta. Cercare di ottenere rapidamente l’associazione tra comando vocale e comportamento può mettere a disagio il vostro cane. È come pretendere che un bambino impari a leggere in una settimana.
Diamo tempo al tempo e rispettiamo sempre i suoi ritmi di apprendimento.
Un terzo errore, più tecnico ma altrettanto importante, è pronunciare il comando vocale alla fine dell’azione. Studi scientifici dimostrano che questo può creare un’associazione tra il suono e il movimento, ma le probabilità che il cane comprenda esattamente ciò che gli stiamo chiedendo sono molto basse.
Inoltre, il processo di apprendimento risulta notevolmente più lento rispetto a quando il comando viene dato prima o durante l’azione. Se a questo si aggiunge l’errore di cambiare continuamente la parola per indicare lo stesso comportamento, il cane finirà per confondersi, rendendo ancora più difficile la comprensione della richiesta.
Un quarto errore, particolarmente delicato, è ignorare i segnali di stress che il cane potrebbe mostrare durante il processo. Se notate sbadigli frequenti, scrollate, il cane che si lecca ripetutamente il naso o distoglie lo sguardo, sono tutti possibili segnali di disagio.
In questi casi è fondamentale fermarsi e rivalutare il processo. Probabilmente stiamo facendo qualcosa di sbagliato nella nostra comunicazione con lui o forse il cane non è dell’umore giusto per lavorare in quel momento. Ricordiamoci sempre che l’addestramento dovrebbe essere un’esperienza positiva e piacevole per entrambi.
Infine, un errore più sottile ma potenzialmente problematico è cercare di forzare comportamenti naturali che sono legati a emozioni specifiche. Per esempio, insegnare a un cane ad asciugarsi le zampe catturando il momento di raspatura potrebbe generare stress in alcuni soggetti, poiché questo comportamento è legato alla marcatura territoriale. Sarebbe come chiedere a qualcuno di ridere a comando senza che ci sia nulla di divertente. Possiamo imitare l’azione fisica, ma l’emozione sottostante sarà diversa, causando infelicità nell’emettere quel comportamento perché è forzato.
In conclusione, il capturing è un metodo di apprendimento che ha il grande pregio di aiutare il cane a ragionare e a comprendere quale comportamento gli permette di ottenere una ricompensa. È un approccio che stimola la mente e rafforza la comunicazione tra voi e il vostro cane.
È particolarmente utile per quei soggetti in cui il luring non è efficace, magari perché poco motivati dal cibo o perché tendono a stressarsi quando guidati fisicamente. È anche ottimo per quei comportamenti che il cane già esegue spontaneamente e che sarebbero difficili da indurre con altri metodi.
Tuttavia, è essenziale prestare sempre attenzione allo stato d’animo del cane per garantire un’esperienza positiva e priva di stress.
Come già detto, l’addestramento dovrebbe essere un momento di connessione felice, non una fonte di ansia o frustrazione.
Se non avete mai provato il capturing, vi incoraggio a farlo. Iniziate con qualcosa di semplice, magari un comportamento che il vostro cane esegue spesso, come sedersi o stendersi.
Armatevi di pazienza, del vostro marker preferito, che sia un clicker o una parola chiave, e di tanti premi. E poi aspettate il momento giusto per catturare quel comportamento.
Perché non c’è niente di più gratificante che vedere la luce negli occhi del vostro cane quando capisce cosa gli state chiedendo ed esegue il comportamento con entusiasmo.
Quella è la vera ricompensa di ogni metodo di addestramento.
E anche per oggi siamo arrivati alla fine di questo episodio di Abilmente Vivere con il Cane.
Spero che i consigli di oggi ti abbiano ispirato a rafforzare il legame con il tuo fedele compagno, perché ogni passo insieme è un passo verso una connessione ancora più profonda.
Grazie per averci ascoltato e, se vuoi continuare a scoprire nuove strategie e curiosità, non dimenticare di seguirci.
Alla prossima e ricorda: il legame che costruisci con il tuo cane è il regalo più bello che puoi fargli.
Ciao!
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